Cenni storici sul Massaggio
Storia del massaggio
Il massaggio, inteso come un'esigenza terapeutica volta al recupero o al mantenimento dello stato di benessere, è una pratica diffusa in modo universale e riscontrabile in qualsiasi cultura. Inoltre, oggi rappresenta un prodotto raffinato derivante da un'evoluzione millenaria.
Il massaggio è in origine un gesto istintivo, che ognuno di noi compie per trovare sollievo al dolore. Dopo una banale caduta, o in seguito ad una nevralgia, da sempre portiamo le mani nella zona afflitta dal dolore. Talvolta appoggiandole solamente, restando in ascolto della parte dolente; altre volte con le mani pratichiamo lievi movimenti, frizioni e pressioni delicate o più intense.
Possiamo affermare che il massaggio è nato con il primo uomo e rappresenta, perciò, la forma terapeutica primordiale di tutto il genere umano.
All'inizio, l'incerto camminatore della preistoria avrà cercato di lenire le sofferenze, magari usando rudemente denti, unghie o nocche; poi avrà scoperto come usare delicatamente i polpastrelli e il sensibile pollice.
Le manovre, divenute quindi più complesse, si sono evolute in tecniche che hanno cominciato a prendere una propria forma, magari inserite all'interno di un uso rituale religioso. Una traccia considerevole di questo cammino è confermata dai ritrovamenti archeologici, dai documenti più antichi in nostro possesso e dalle testimonianze di nuovi e vecchi esploratori, che hanno potuto osservare le ultime popolazioni selvagge sopravvissute.
Il massaggio è menzionato come forma di trattamento terapeutico nelle primissime rassegne mediche, e il suo uso persiste nel corso della storia; infatti, l'uso delle tecniche di massaggio manuale, è ben documentato in molte culture antiche da ampie testimonianze scritte e pittoriche.
Sulle pareti della tomba di un medico egizio, nella necropolis di Saqqara, è illustrata l'opera di diagnosi e cura in uso all'epoca dei faraoni. Nel disegno sono rappresentati due terapisti, intenti a trattare uno la mano e l'altro il piede del paziente.
In India, nei testi sacri dei Veda risalenti a più di quattromila anni fa, troviamo la descrizione delle tecniche del massaggio Ayurvedico ancora oggi in uso, molto attento ai
due principi fondamentali di amore e rilassamento.
Le madri indiane da millenni massaggiano così il corpo dei loro bambini, sin dalla nascita, con olio di palma ed altre essenze diverse, per aiutarli a crescere, per prevenire ogni malattia, dando vigore allo spirito e al corpo.
Le pratiche massoterapiche, i bagni termali, gli esercizi Yoga e le tecniche del
Pranayama (controllo e uso del respiro), anche se nate e concepite come mezzi di ricerca spirituale, sono risultate altresì efficaci nella prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie.
Un altro paese asiatico, la Cina, ha rivelato un interesse per lo studio della medicina non meno antico dell'India. Durante uno scavo archeologico nel 1985, sono state portate alla luce novanta tombe, risalenti addirittura a 5000 anni fa, dalle quali sono emersi vari strumenti di uso terapeutico, tra cui aghi litici da agopuntura. Da un libro cinese datato 2700 a.C., si legge: "di buon mattino strofinare col palmo della mano, dopo il riposo notturno, quando il sangue è riposato e gli umori distesi, protegge contro i raffreddori, mantiene gli organi elastici e previene malesseri minori".
Il mondo Greco fu permeato dal principio dell'armonia e della bellezza delle forme, inteso come un principio universale, che può e deve essere applicato
dall'architettura, all'arte, fino al corpo umano stesso. Certamente, proprio per la loro dedizione sportiva e guerriera, gli ellenici ricorrevano ai massaggi. Questi venivano suggeriti dai medici greci, sia per fini estetici sia per uno scopo rilassante e terapeutico, ed erano considerati insostituibili per eliminare la fatica dai muscoli dopo gli sforzi atletici.
Molti furono gli autori che citarono i benefici della manipolazione ma fu Ippocrate, padre della moderna medicina, che ne fece uno studio approfondito e puntuale. Vissuto tra il V e IV secolo a.C., insegnò stabilmente nel santuario di Asclepio sull'isola di Coo. Fu lui che coniò il termine "Anatripsis", letteralmente frizionare verso l'alto, per definire il massaggio. Con questa parola Ippocrate espresse l'assioma fondamentale del suo metodo: la pratica manuale deve essere eseguita dalla periferia verso il centro. In uno dei suoi scritti leggiamo: "Il medico deve essere esperto in molte cose, ma sicuramente anche nel massaggio; in quanto cose che hanno lo stesso nome non hanno gli stessi effetti. Perchè il massaggio può legare un'articolazione troppo lassa e sciogliere un'articolazione troppo rigida. Nel caso di una spalla lussata, questa dovrebbe essere massaggiata con mani lievi e soprattutto delicatamente; l'articolazione dovrebbe essere mobilizzata, non violentemente, facendo in modo da non provocare dolore".
I romani, che ripresero cultura e usanze greche, si avvalsero delle cure fisiche in modo quasi ossessivo, tant'è che le terme divennero quasi degli edifici di culto. Nei bagni pubblici molti schiavi avevano il compito di massaggiare i muscoli e sciogliere le articolazioni, prima e dopo le immersioni nelle acque, i fanghi e le sabbiature. Giulio Cesare non sarebbe mai partito per le sue campagne militari senza avere un massaggiatore al seguito. Galeno, fu il massaggiatore privato di Marco Aurelio e nei suoi libri è scritto: "io intendo che i tocchi della mano dovrebbero essere fatti in modi diversi, cosicchè per quanto possibile, tutte le fibre muscolari vanno frizionate in ogni direzione". La civiltà guerriera dei romani fu debitrice per la sua vigoria fisica alle mani dei suoi massaggiatori. Dobbiamo probabilmente a Galeno se il massaggio, ed i trattamenti ad esso associati, sopravvissero dopo la caduta di Roma.
Durante il Medioevo la visione dominante della vita implicava una scarsa attenzione alla materia e una certa reticenza nei confronti della bellezza e delle cure corporali, ragion per cui le tecniche di massaggio passarono in secondo piano. Nessuna nuova tecnica venne sviluppata in questo periodo.
Il massaggio, quasi scomparso in occidente durante questi anni, fu invece coltivato e migliorato, insieme agli esercizi corporali, dalla cultura Araba. Proprio da questa cultura nasce il termine "massaggio" che proviene dal termine arabo "masah" traducibile con l'espressione "toccare con le mani".
Tuttavia, con il Rinascimento, le antiche tecniche igieniche e preventive tornarono ad essere usate diffusamente. In Inghilterra Maria Stuarda fu salvata dal tifo nel 1566 grazie al massaggio. Dopo che ne era stata annunciata ufficialmente la morte, il suo medico, il dottor News, non smise di massaggiare energicamente il corpo esanime. L'ostinazione e la ferma fiducia nella tecnica furono un successo, la regina si rianimò e nel tempo si ristabilì perfettamente.
Quando nel 1628 Harvey scoprì la circolazione sanguigna, il massaggio venne ulteriormente accettato come misura terapeutica, anche se tale trattamento divenne popolare in tutta l'Europa solo nel diciottesimo secolo.
La rinascita del massaggio in occidente, nel 1800, si deve tra l'altro a due fattori: da una parte l'opera pionieristica di studiosi quali Pavlov, Head e Mackenzie, che gettarono le basi scientifiche della riflessologia; dall'altra lo sviluppo delle comunicazioni e le politiche coloniali dei paesi europei, che determinarono l'incontro con altre culture e, in particolar modo, con quella cinese e indiana.
Così nacquero e si svilupparono in Svezia le più grandi scuole di massaggio, che riorganizzarono in un unico metodo tutta una serie di tecniche, direttamente derivate da quelle antiche e tradizionali egiziane, greche, romane, indiane e cinesi.
Lo svedese Per Henrik Ling viaggiò e studiò lungamente in Cina ed al suo ritorno in Europa elaborò in modo razionale la tecnica oggi conosciuta come "massaggio svedese".
Durante l'età Vittoriana (1837-1901) si ripiombò in un neo-puritanesimo, caratterizzato da un moralismo intransigente, dove nudità o contatto fisico venivano combattuti ciecamente; anche il massaggio fu marginalizzato e guardato con diffidenza. L'eco di ciò si è trascinata fino a poche decine di anni fa, quando gradualmente si sono recuperati il senso e il valore del tatto.
Oggi il massaggio gode di validazione scientifica, è largamente usato nei protocolli medico-terapeutici, nello sviluppo e nel mantenimento di un adeguato benessere.
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