Dolore alla cervicale o cervicalgia
Cosa è il dolore alla cervicale
Il dolore cervicale, o cervicalgia, è un disturbo muscolo-scheletrico estremamente diffuso tra la popolazione. Si ritiene che sei persone su dieci ne soffrano in modo più o meno accentuato. Colpisce tutte le strutture del collo: muscoli, nervi e vertebre della colonna vertebrale.
Le cause principali
Il dolore cervicale può essere causato da varie patologie: artrosi, ernia del disco, disturbi della postura, colpo di frusta, neoformazioni, processi infiammatori, spasmi muscolari, ansia e stress. Generalmente il dolore tende ad accentuarsi con alcuni movimenti, come per esempio veloci rotazioni del capo. Spesso il dolore tende ad irradiarsi verso l'occipite e le spalle.
Il dolore acuto è un importante campanello d'allarme del nostro organismo, che non deve quindi passare inosservato, ma richiede la giusta attenzione per individuare e risolvere le cause sottostanti la manifestazione dolorosa ed evitare una sua degenerazione. Intervenire appena il dolore si manifesta, nella sua fase iniziale, oltre a consentire di ridurre in modo più semplice e veloce la manifestazione dolorosa e migliorare, quindi, la qualità della vita, permette anche di ridurne l'impatto negativo sulla quotidianità e sulla vita familiare, sociale e lavorativa. Da alcune indagini risulta che circa 9 persone su 10 fanno qualcosa per il proprio dolore muscolo-scheletrico, ma non tutti lo affrontano appena si manifesta.
Cosa succede nel tempo
La patologia tende a peggiorare con il passare del tempo, anche se fortunatamente non sempre in maniera rapida, e può coinvolgere le strutture nervose o vascolari che originano dal tratto cervicale causando forte dolore diffuso spesso esteso fino all'occipite e alla spalla. In alcuni casi possono manifestarsi anche nausea e vertigini. Nei casi più seri, tutto questo può essere fortemente limitante, ma anche nelle fasi iniziali, questa patologia è decisamente dolorosa. Il freddo e le condizioni ambientali, come la forte umidità, possono peggiorare i sintomi.
Cosa fare
L'assunzione di antidolorifici è il rimedio generalmente più utilizzato in quanto è, all'apparenza, il più semplice e il meno impegnativo. Gli antidolorifici riducono l'intensità del dolore ma non agiscono sulle cause quindi, una volta finito l'effetto, il dolore si ripresenta e, con il passare del tempo, in maniera sempre più accentuata perchè non si è agito sulle cause ma soltanto sul loro manifestarsi. Senza calcolare i numerosi effetti collaterali di questi farmaci che, se assunti per lunghi periodi, possono creare problemi seri alla nostra salute.
Agire ed intervenire direttamente sulle cause è senza dubbio il rimedio migliore sia per attenuare il dolore che nel tempo, invece di aumentare, tenderà a diminuire in quanto sono state affrontate le cause che lo generano, sia sull'evolversi della patologia che non ha, in questo modo, possibilità di progredire.
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