Quando si sente parlare di Tantra in generale si resta molto confusi perché il materiale a disposizione, soprattutto in Internet, è di varia e differente natura.
Cosa è il Tantra
Il Tantra non è una filosofia, né una religione ma è una «via». Questo concetto, inusuale per la mentalità occidentale, sta ad indicare un percorso esperienziale, strutturato e concepito per condurre la parte spirituale dell’essere umano a ricongiungersi con l'Energia che ha creato la vita e che la governa. Esistono quindi numerosi modi di percorrere questa via, tutti molto piacevoli e coinvolgenti, che attraverso la stimolazione del corpo eterico, dei corpi sottili, attraverso precise manipolazioni del corpo esteriore, muovono e modificano le energie dell'essere umano.
La sensorialità sottile
Il termine «Tantra» deriva dalla radice sanscrita «tan» che letteralmente indica l’azione di stendere la tela sull’ordito e quindi, in senso lato, significa «espandere», «dilatare». Per ottenere questa espansione del Sé, ovvero l'espansione della coscienza, il punto di partenza, secondo il Tantra, consiste nella ricalibratura della sensorialità. Gli esseri umani, spesso, sono caratterizzati da una sensorialità grossolana, distratta, incapace di percepire le sfumature. Disporre di una sensorialità grossolana significa non riuscire a cogliere la bellezza sottile di tutto ciò che ci circonda, divenire incapaci di gioire profondamente per il tenue fascino di un fiore, il profumo di un muschio, il tocco di una mano.
Purificarsi dall’inquinamento sensoriale che caratterizza la vita quotidiana per sviluppare una sensorialità sottile, capace di cogliere le sfumature e con esse la ricchezza della vita.
La sessualità tantrica
Con il ricco bagaglio di una sensorialità rinnovata il sadhaka tantrico si avvicina alla sessualità e la vive in un modo sacro. Il Tantra invita il sadhaka a riflettere sull’atto sessuale, ossia la profonda unione delle due energie che prende il nome di «Maithuna» o «Mahamudra».